martedì 14 dicembre 2010

Infanzia sfregiata

Oggi al supermercato sono stata testimone di una scena che mi ha annichilita.
Giovane madre con figlia di circa sei anni. Entrambe vestite in stile "grintoso dozzinale"
da mercatino rionale; la figlia come se avesse dieci anni di più, la madre come se ne avesse dieci di meno.
La figlia voleva qualcosa (non ho capito cosa) al che la madre ha cominciato ad assalirla a denti stretti :"Smettila di rompermi il cazzo.Tu mi rompi il cazzo tutto il giorno. Ti ho già detto di no. Sei una stronza rompiballe. Non vedi che sono tutte stronzate?"
La bambina mi occhieggiava a capo chino tentando un minuscolo sorriso.
Ho letto sul suo viso la vergogna per lei, ma soprattutto per quella madre che la vita le ha imposto. Ho capito che guardandomi a quel modo stava tentando di minimizzare, anche se non poteva nascondere il rossore . Leggero, appena accennato, ma inequivocabile.
Mi guardava e batteva le ciglia, quasi per ammansirmi.
Non voleva che giudicassi.
Non ho giudicato te, povera bimba.
E non ho giudicato neanche tua madre.
Chissà da dove viene , anche lei.
Mi sono solo sentita affogare nella tristezza.
Non ho provato rabbia se non dopo, ripensandoci.
Dovevo intervenire? Dire qualcosa?
Chi potrà aiutare la madre e la figlia?
Ma se nemmeno io ho fatto nulla...
Ho assistito ad una violenza e non ho mosso un dito.
Colpi di forbici tagliuzzavano i petali di una rosa.
Ed io, a guardare...