martedì 29 novembre 2011

Alla luna

Stasera
la luna è un sorriso
appena accennato.
Tenue nella nebbia
appare
dispare
sbuffando lieve
una promessa.
Di pienezza.
Di luce chiara.
Di alte maree.
E' un alito lieve.
Un incerto richiamo.

Ti guardo,
luna di ogni vita.
E d'improvviso
il taglio flebile
nel cielo oscuro
diviene un ghigno.

Un rutto di fumo
la nube leggera
che trascorre l'alone.

Luttuosa luna,
che mi predice
l'oscena ferita
che solchi nel buio?

Perché arrogante
m'irridi?

A me
che più d'ogni altra
ti ho amata
non togliere
la speranza
di danzarti ancora.

domenica 13 novembre 2011

Appunti di dizione 1

Quando ci si accinge ad impegnarsi per migliorare la propria dizione, indipendentemente dal motivo per cui si decide di farlo, è importante verificare prima di tutto come si respira.
Respirare correttamente è indispensabile per pronunciare al meglio le parole.
Nella gola e nella bocca abbiamo il nostro "strumento musicale".
Le corde vocali, situate nella laringe, vibrano anche grazie all'aria in uscita dai polmoni durante la respirazione. La bocca e il naso sono la cassa di risonanza, in cui vengono prodotti e modulati i diversi suoni.
L'emissione vocale, e soprattutto l'intensità della voce, dipendono direttamente dalla espirazione.
Quando si corre, si ha "il fiato corto": non si riesce a parlare.
Forti emozioni "tagliano il respiro" : non si riesce a parlare.
Chi sta curvo, con la testa incassata tra le spalle, ben difficilmente avrà un buon timbro di voce.
C'è chi "risparmia il fiato" e respira alto: piccoli respiri che si fermano alla base del collo o poco più.
Quasi tutti respirano "di torace", bloccando l'inspirazione a livello costale.
Il buon respiro, invece, è quello che parte dalla pancia e fa sollevare il diaframma.
Per capire come deve essere una inspirazione completa, che riempia al massimo i polmoni, ci si può mettere sdraiati con una mano sull'addome all'altezza dell'ombelico. Inspirando dal naso, l'addome deve gonfiarsi come un palloncino. Una volta capita la "profondità" richiesta , ci si può allenare anche in piedi. (Personalmente preferisco la posizione supina).
All'inizio si possono forzare un poco le inspirazioni, per capire come deve muoversi la pancia. In seguito verrà naturale respirare normalmente, di pancia. Un effetto molto comune di queste inspirazioni profonde sono gli sbadigli. Un segno che siamo sulla buona strada.
Tale respirazione profonda è molto utile anche per rilassarsi.
Si inspira dal naso, lentamente, sollevando la pancia, allargando le costole, senza alzare o contrarre le spalle. Piccola pausa in apnea (non si respira contando "uno, due") , quindi espirazione lenta dalla bocca semiaperta, contraendo i muscoli prima del torace e poi dell'addome. Deve essere come un'onda: inspirando sale, espirando scende. Fatelo ad occhi chiusi, con la consapevolezza dell'aria che state inspirando, del percorso che essa fa dentro di voi, prima entrando e poi uscendo. Sentitene la temperatura : fresca in entrata, più calda in uscita. Ripetete una decina di volte. Non di più. Esagerare può affaticare o provocare capogiri.