Ho tessuto trame infinite
sul telaio delle notti.
A lungo ho guardato lune
specchiarsi
pavide nella risaia.
E il fango immoto
era argento.
La voce sgraziata delle rane
un coro d'angeli
a conforto dei miei silenzi
disperati.
Ho scandito domande
d'inesatta crisalide.
Risposte
ho bruciato
come farfalle -effimere.
Dietro ogni velo
- fosse ordito o ignoto-
balenava l'enigma lucente
dell'ombra.
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