sabato 22 gennaio 2011

Dissonanze

Ho visto una donna opulenta.
Camminava sontuosa
pelliccialucente.
Odorava di agi e ricchezza.
Ignara dei sassi e del cielo
spandeva
quel greve, ipnotico effluvio
di chi nulla concede di sé
se non l'illusione.
Troppo sovrana per essere altera.
Come un cristallo indifferente
e intatta.
E poi c'era un uomo.
Era scuro di razza e di polvere.
Nei vasti calzoni
usi ai sassi e alla vita
ti ferma all'incrocio.
E' un uomo che perde le scarpe
stremate da cammini infiniti,
che stringe le spalle frustate dal gelo,
che ancora sorride
mentre tende la mano.
Tra i denti disfatti ha un idioma remoto
e forse ha smarrito illusioni o speranze
e certo è soltanto dei sassi
e del cielo.

Nessun commento:

Posta un commento