domenica 3 ottobre 2010

Esercizi di dizione (5) ovvero: la danza delle gazze

Sulla terrazza appena ramazzata si sono posate due gazze un po' pazze che mi stan scompigliando la glicine e l'azalea a forza di azzuffarsi. Prima di mezzogiorno, zittirò questo schiamazzo. Mi scaglierò in mezzo alla zuffa brandendo una mazza con tutta la mia stazza: voglio che finisca questo indegno andazzo, che sta mettendo a repentaglio anche il silenzio della mia viuzza.
E' vero. Sto rischiando, perdendo pazienza e temperanza, di scapicollarmi a razzo in una azione priva di qualsiasi dolcezza, finezza e gentilezza. Ma tant'è. Voglio fermamente ripristinare sulla terrazza (la mia piccola piazza) quel silenzio, quella pulizia, quella grazia ch'erano la sua essenza prima delle pazze danze di queste gazze.
Vi scaccerò, pazzi uccelli senza prudenza, né ritegno. Inutile chiedervi contegno o temperanza: non ne avete né la scienza, né l'usanza. Gusterò la vostra assenza nel ronzio delle zanzare e nella carezza frizzante e lieve della brezza di questo stupendo azzurro marzo.

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