mercoledì 6 ottobre 2010

Memoria (Ballata n.1)

Ero come un'allodola sulla betulla
chiara.
Il fiume sotto le arcate
ripeteva la mia canzone al mondo
e sorrideva piano.
Erano i giorni della luce
e dell'attesa.
Alta e fiduciosa e trepida
camminavo incoronata d'estate.
L'ombra fuggiva lontano
dal mio passo giovane e fiero.
Tra le dita avevo il segreto dell'alba
e il tempo era chiuso nel sogno.

Tutto era fermo e calmo e uguale
come il sole nella pozza di un cortile.

Ma io camminavo cinta d'estate.
Sicura andavo
ad incontrare epici amori.
Eroi e avventure, passioni e possessi
- da altri vissuti, da altri narrati-
attendevano me
in quel certo levante.

Il fiume oggi scorre più scuro.
Nel brivido buio
la sua voce è una culla e poi un pianto.
Smarrite l'estate e le chiavi del tempo
mi trovo qui e sempre
- ora io ferma e uguale-
mentre l'ombra disegna la sera
e l'allodola canta lontano.

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