domenica 9 gennaio 2011

Il prezzo del mattino

Il giorno si è velato all'improvviso.

Leggevo. Il viso chino sulla pagina.
Di tanto in tanto guardavo fuori.
Occhieggiavo di sotto le tende.

Le lascio alzate sul vetro
per dare fiato alla luce.
Del sole. Della luna.
Che mi possa trovare
in ogni momento di ogni stagione.

Poco fa leggera, invernale,
mi dettava l'intrico dei rami,
l'orizzonte spogliato dal gelo.
Il profilo dei campi a riposo.

Leggevo. Ed era giorno.

Ancora
ho levato lo sguardo.
E il mondo era buio.
Spariti del tutto i colori.
Smarrito il confine
tra il cielo e la terra.
Disciolto in un grigio indistinto
il paesaggio delle mie soste.

E' il prezzo dell'inverno, lo so.
E' il tempo dell'Ade, per Proserpina.
E allora cos'è questo nodo di tristezza?
Cos'è questa  macchia buia
che oleosa mi dilaga nel cuore?

Uno spavento antico.
E' il  tremore che cerca  conforto
nel respiro di un fianco amato.
E' la paura della notte.

E' il prezzo da pagare
ad ogni nuovo mattino.

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